Industrial Technique vince il concorso Good Practice Awards che quest'anno si concentra sulla manipolazione sicura delle sostanze pericolose

La perforazione in materiali quali titanio, alluminio e fibra di carbonio genera fumo, polvere e nebbia d'olio. Il fumo era un problema anche con le maschere respiratorie indossate e il filtro di ventilazione non era sufficientemente efficace."Una cosa è avere la sensazione che l'aria non sia buona e un'altra che la confermi in bianco e nero. Abbiamo consultato un ingegnere ambientale sul luogo di lavoro con esperienza nelle misurazioni di questo tipo", afferma Thomas Timan, Safety Officer e Laboratory Engineer presso Atlas Copco.La nebbia d'olio nell'aria, che dovrebbe essere al di sotto dei limiti definiti, era 1.5 volte superiore al valore consentito. E quando si tratta di nanoparticelle in aria, dove non vi è alcun limite, lo strumento di misurazione si è fermato a 550 000.Karin Järverud, responsabile di laboratorio di Atlas Copco: "Abbiamo eseguito test di laboratorio, perforando diversi tipi di materiale indossando maschere respiratorie con zaini per filtri dell'aria fresca e tute protettive. Il finanziamento di queste misure non è stato un problema, in quanto abbiamo ricevuto un sostegno continuo da parte della direzione. La nostra regola qui è prima la sicurezza."Il lavoro è proseguito per un periodo di due anni e quando l'aggiornamento del laboratorio è stato completato, è giunto il momento di effettuare nuove misurazioni delle particelle. Questa volta la nebbia d'olio era entro il limite consentito e la lettura per le nanoparticelle era 500 volte inferiore rispetto al precedente. Il livello era infatti inferiore a quello di un ufficio.Karin Järverud, responsabile del laboratorio, ha riferito che è la collaborazione in tutta l'azienda che ha portato a questo successo per Atlas Copco. Le molte persone coinvolte lungo il percorso si sono sostenute e hanno contribuito le loro proprie conoscenze nel problema. Coordinamento e pazienza sono stati essenziali."Il fatto che abbiamo ricevuto il premio dimostra che stiamo facendo le cose giuste", afferma Karin Järverud. "Si tratta di un esempio da manuale di come le persone dovrebbero collaborare per migliorare l'ambiente di lavoro".Un altro vincitore del premio per le buone pratiche è il National Resource Center for Chemistry Teachers, un'organizzazione centrale svedese che sostiene l'insegnamento della chimica nelle scuole superiori e superiori. I premi saranno presentati a novembre presso l'agenzia europea per l'ambiente di lavoro di Bilbao.